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Cathie Martin


Cathie is a group leader at the John Innes Centre and Professor at the University of East Anglia. Her interests span from fundamental to applied plant science. 

She researches the relationship between diet and health and how crops can be fortified to improve diets and address the global challenge of escalating chronic disease. This work has involved linking leading clinical and epidemiological researchers with plant breeders and metabolic engineers to develop scientific understanding of how diet can help to maintain health, promote healthy ageing and reduce the risk of chronic disease. Cathie is also involved in genetic screens to identify crops which lack toxins that cause nutritional diseases.
Cathie is Editor-in-Chief of The Plant Cell, through which she has been piloting new features in scientific publishing, including ‘Teaching Tools in Plant Biology’; she is a member of EMBO, AAAs, and she was recently awarded an MBE for services to Plant Biotechnology.

 

Cathie Martin è group leader presso il John Innes Centre e Professore alla University of East Anglia. I suoi interessi di ricerca comprendono sia le scienze vegetali di base che quelle applicate.

Si occupa di studiare la relazione tra dieta e salute e il modo in cui le coltivazioni possono essere fortificate per migliorare l'alimentazione e far fronte alla sfida mondiale dell'incremento delle malattie croniche. Questo progetto ha previsto il coinvolgimento di noti ricercatori clinici ed epidemiologici assieme a coltivatori ed esperti di ingegneria metabolica, al fine di sviluppare una comprensione scientifica di come l'alimentazione possa contribuire al mantenimento della salute, promuovere l'invecchiamento in salute e ridurre il rischio di malattie croniche. Cathie partecipa inoltre a screen genetici mirati a identificare le coltivazioni prive di tossine responsabili delle malattie nutrizionali.

Cathie dirige la rivista The Plant Cell, attraverso la quale ha dato vita a nuove iniziative di divulgazione scientifica tra cui "Teaching Tools in Plant Biology". Inoltre, è membro della EMBO, dell'American Association for the Advancement of Science (AAAS), ed è stata recentemente insignita della medaglia MBE per il lavoro svolto nel settore biotecnologia delle piante.

Addressing Food Security Through Nutritional Enhancement of Food

Understanding the complex relationship between diet and health has become key to developing preventive strategies to reduce the rising incidence of chronic disease, globally. Understanding the relationship between diet and health requires multidisciplinary approaches that integrate the expertise of plant biotechnologists, geneticists, organic chemists and food technologists with researchers in the fields of experimental medicine and clinical epidemiology. 

Plants have long been viewed as potential green factories for nutritional biofortification of crops. I will describe some approaches to engineering  metabolic pathways to enhance the production of phytonutrients in crops. Consumption of these new foods demonstrated that the biofortification achieved was sufficient to confer nutritional benefits against chronic diseases.  Nutritionally-improved foods can be taken directly from preclinical trials with animal models, through human intervention studies to the market, to improve the well-being and quality of life in both developed and developing countries.

Comprendere a fondo il legame complesso tra alimentazione e salute è oggi essenziale per sviluppare strategie preventive al fine di ridurre l'incidenza di malattie croniche nel mondo. Ma per capire la relazione tra cibo e salute sono necessari approcci multidisciplinari che integrino le conoscenze di esperti di biotecnologie vegetali, genetica, chimica organica e tecnologie alimentari alle capacità dei ricercatori nei settori della medicina sperimentale e l'epidemiologia clinica.

 

Da tempo le piante vengono considerate come un potenziale strumento per la biofortificazione delle coltivazioni. Verranno descritti alcuni approcci alla creazione di pathway metabolici per migliorare la produzione di fitonutrienti nelle coltivazioni. Il consumo di questi nuovi alimenti ha dimostrato che il livello di biofortificazione raggiunta sia tale da apportare benefici nutrizionali in grado di contrastare le malattie croniche.  Gli alimenti nutrizionalmente migliorati possono derivare direttamente da studi preclinici con modelli animali, attraverso studi di intervento, per migliorare il benessere e la qualità della vita sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo

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