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Telmo Pievani


(1970) is Associate Professor at the Department of Biology, University of Padua, where he covers the first Italian chair of Philosophy of Biological Sciences. He also teaches Anthropology and Bioethics. Graduated in Philosophy of Science at the University of Milan, researcher in the field of Philosophy of Biology, after Ph.D. researches in USA under the supervision of Niles Eldredge and Ian Tattersall at the American Museum of Natural History in New York, he has been Professor of Philosophy of Science at the University of Milan Bicocca (2001-2012). 
He is author of 152 publications (http://boa.unimib.it), included several books: “Homo sapiens and Other Catastrophes” (Meltemi, Rome, 2002; new edition 2006); “Introduction to Philosophy of Biology” (Laterza, Rome-Bari, 2005; Portuguese edition 2010); “The Theory of Evolution” (Il Mulino, Bologna, 2006, new edition 2010); “Creation without God” (Einaudi, Turin, 2006; Spanish edition 2009); “In Defence of Darwin” (Bompiani, Milan, 2007); “Born to Believe” (Codice Edizioni, Turin, 2008, with V. Girotto and G. Vallortigara); “The Unexpected Life” (Cortina Editore, Milan, 2011); “Homo sapiens. The Great History of Human Diversity” (Codice Edizioni, Turin, 2011, with L.L. Cavalli Sforza), “Introduction to Darwin” (Laterza, Rome-Bari, 2012); “The End of the World” (Il Mulino, Bologna, 2012), “Anatomy of a Revolution. The logic of scientific discovery in Darwin” (Mimesis, Sesto San Giovanni, 2013).
He is Fellow of Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Class of Sciences, Venice; Turin Academy of Sciences, Class of Biological Sciences; Italian Society of Evolutionary Biology; “Umberto Veronesi” Foundation for the progress of sciences, Milan; Istituto Italiano di Antropologia, Steering Board, Rome. He is member of the editorial board of Evolution: Education and Outreach (Sprigner), Evolutionary Biology (Springer), and Le Scienze, Italian edition of Scientific American.
Engaged in several projects regarding communication of science in Italy, he is fellow of the Scientific Board of Genoa Science Festival (Secretariat, 2003-2010). He is Director of “Pikaia”, the Italian website dedicated to evolution and philosophy of biology (www.pikaia.eu). With Niles Eldredge he directed the scientific Atlas of the future of the earth “Ecosphere” (UTET – De Agostini, Turin, 2010). With Niles Eldredge and Ian Tattersall, he was the Curator of the Italian edition of the International exhibition “Darwin 1809-2009” (Rome, Milan, Bari, 2009-2010; www.darwin2009.it). With Luigi Luca Cavalli Sforza he is Curator of the International exhibition “Homo sapiens. The Great History of Human Diversity”, dedicated to human evolution and the research project “genes, peoples and languages”, hosted in Rome, November 2011-April 2012, at the Palace of Expositions (then in Trento and Novara). 
He is a columnist for Il Corriere della Sera, magazine Micromega and L’Indice dei Libri.

 

(1970) è Professore Associato presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli studi di Padova, dove ricopre la prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze Biologiche. Insegna inoltre antropologia e bioetica. Laureatosi in Filosofia della Scienza presso l'Università degli Studi di Milano, ricercatore nel settore della Filosofia della Biologia, dopo gli studi di dottorato negli USA sotto la supervisione di Niles Eldredge e Ian Tattersall presso l'American Museum of Natural History di New York, è stato Professore di Filosofia della Scienza presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca (2001-2012).

È autore di 152 pubblicazioni (http://boa.unimib.it), compresi numerosi libri: “Homo sapiens e altre catastrofi” (Meltemi, Roma, 2002; nuova edizione 2006); “Introduzione alla filosofia della biologia” (Laterza, Roma-Bari, 2005; edizione portoghese 2010); “La teoria dell’evoluzione” (Il Mulino, Bologna, 2006, nuova edizione 2010); “Creazione senza Dio” (Einaudi, Torino, 2006; edizione spagnola 2009); “In difesa di Darwin” (Bompiani, Milano, 2007); “Nati per credere” (Codice Edizioni, Torino, 2008, con V. Girotto e G. Vallortigara); “La vita inaspettata” (Cortina Editore, Milano, 2011); “Homo sapiens. La grande storia della diversità umana” (Codice Edizioni, Torino, 2011, con L.L. Cavalli Sforza), “Introduzione a Darwin” (Laterza, Roma-Bari, 2012); “La fine del Mondo. Guida per apocalittici perplessi” (Il Mulino, Bologna, 2012), “Anatomia di una rivoluzione. La logica della scoperta scientifica di Darwin ” (Mimesis, Sesto San Giovanni, 2013).

Socio corrispondente dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti per la classe di Scienze, Venezia; Socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino per la classe di Scienze; membro della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica; membro della Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle scienze, Milano; componente del Direttivo dell’Istituto Italiano di Antropologia di Roma.   Fa parte dell’Editorial Board di riviste scientifiche internazionali come Evolution: Education and Outreach (Sprigner), Evolutionary Biology (Springer), e Le Scienze, l'edizione italiana di Scientific American.

Impegnato in numerosi progetti sulla comunicazione scientifica in Italia, è componente del Consiglio Scientifico del Festival della Scienza di Genova, di cui è stato Segretario dal 2003 al 2011.  È direttore di Pikaia, il portale italiano dell’evoluzione e la filosofia della biologia (www.pikaia.eu). Insieme a Niles Eldredge, è stato direttore scientifico del progetto enciclopedico “Ecosphera - Il futuro del pianeta” di UTET (De Agostini, Torino, 2010). Insieme a Niles Eldredge e Ian Tattersall ha curato l’edizione italiana della mostra internazionale “Darwin. 1809-2009” (Roma-Milano-Bari 2009-2010); www.darwin2009.it). Insieme a Luigi Luca Cavalli Sforza è curatore del progetto espositivo internazionale “Homo sapiens: la grande storia della diversità umana,” dedicato all'evoluzione umana e del progetto di ricerca "geni, popoli e lingue," presentati a Roma da novembre 2011 ad aprile 2012, presso il Palazzo delle Esposizioni (successivamente a Trento e Novara).

Collabora con Il Corriere della Sera e con le riviste Micromega e L’Indice dei Libri.

The co-evolution between human beings and nutrition

Human evolution has been strongly influenced by the changes in the relationships with food. Since the beginnings of genus Homo, 2,4 million years ago, in a situation of ecological instability, the transition to a more diversified diet seems related to the encephalisation trend, but recent studies outline the possible ancient role of cooking for a more nutritive intake from vegetables and tubers. Two years ago paleoanthropologists discovered in Spain, in El Sidròn site, that Homo neanderthalensis as well - our closest cousin in the branching phylogeny of hominins, become extinct in Europe no more than 28.000 years ago - was able to use plants (raw or cooked) for both therapeutic self-medication and food purposes. In three European Paleolithic sites (in Italy, Czech Republic and Russia) settled by Homo sapiens, the remains of grindstones and pestles (with traces of flours) have been found, testifying the use of plants such as cattail as sources of the first production of manufactured food. Chronology is surprising there, because those site date back to more than 30.000 years ago, long before the Neolithic Revolution and the end of the last glaciation. It is the proof that before the invention of agriculture humans (and perhaps not only Homo sapiens) experienced various treatment strategies of plants as food. Finally, with the warmth of the thaw, around 11.500 years ago, we know that our species started the systematic domestication of plants and animals in at least five distinct regions of the globe, on every continent, with different species and outcomes due to ecological constraints. The wheat and olive trees in the Middle East - probably in south-eastern Turkey for wheat, according to recent molecular and archaeological evidence - are the early actors, but not the only ones, of an evolutionary change that will scramble again the cards of human settlement and migrations on Earth. Through the domestication we changed the human ecological niches, and those niches produced new selective pressures on humans, in a recursive evolutionary process named “niche construction”. Between man and food a long and unpredictable co-evolution was going on (and still continues): we modified food, and food has modified us.

 

L'evoluzione umana è stata fortemente condizionata dai cambiamenti nel rapporto tra uomo e cibo. Sin dalla nascita del genere Homo, 2,4 milioni di anni fa, in una fase di instabilità ecologica, la transizione verso una dieta più diversificata sembra essere collegata alla tendenza all'encefalizzazione. Tuttavia, alcuni studi più recenti suggeriscono il possibile ruolo svolto nell'antichità dall'atto del cucinare per ottenere un contributo nutritivo maggiore dalle verdure e dai tuberi. Due anni fa, nel sito archeologico di El Sidròn in Spagna, alcuni paleoantropologi hanno scoperto che anche l'Homo neanderthalensis, il nostro cugino più prossimo nella filogenia degli ominidi, estintasi in Europa non più di 28.000 anni fa, era in grado di utilizzare le piante, sia crude che cotte, per l'automedicazione e l'alimentazione. In tre siti paleolitici d'Europa (in Italia, Repubblica Ceca e Russia) abitati da Homo sapiens, sono stati trovati i resti di un mortaio con pestello contenenti tracce di farina, a dimostrazione che piante come la tifa veniva usate come fonti per la produzione di alimenti lavorati. Ciò che sorprende è la temporalità, poiché questi siti risalgono a oltre 30.000 anni fa, ben prima della rivoluzione neolitica e la fine dell'ultima glaciazione. Ciò dimostra quindi che prima dell'invenzione dell'agricoltura, gli uomini (e forse non soltanto l'Homo sapiens) sperimentassero vari tipi di strategie di lavorazione delle piante come nutrimento. Infine, con il tepore del disgelo, circa 11.500 anni fa, sappiamo che la nostra specie ha dato il via alla domesticazione sistematica di piante e animali in almeno cinque regioni distinte del globo e in tutti i continenti, con specie e risultati diversi a seconda delle condizioni ecologiche. Il frumento e gli alberi di ulivo nel Medio Oriente - probabilmente nella Turchia sud-orientale per quanto riguarda il frumento, secondo alcune testimonianze molecolari e archeologiche recenti - sono le prime piante, ma non le sole, coinvolte in un cambiamento evolutivo che sconvolgerà nuovamente il quadro degli insediamenti umani e delle migrazioni sul nostro pianeta. Attraverso la domesticazione, abbiamo modificato le nicchie ecologiche umane, le quali hanno prodotto una nuova pressione selettiva sull'uomo all'interno di un processo evolutivo ricorrente chiamato "niche construction." Tra l'uomo e il cibo era in corso una lunga e imprevedibile coevoluzione, continuata fino ai nostri giorni: l'uomo ha modificato il cibo, che a sua volta ha modificato l'uomo.

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